Cos’è la Sindrome dell’intestino irritabile (SII)?
Si tratta di un disordine funzionale dell’intestino che affligge il 15% della popolazione, una condizione in cui l’intestino può funzionare male, ma non sono presenti anomalie strutturali apprezzabili agli esami strumentali e di laboratorio.La sintomatologia della SII sembra correlata ad un’anomala relazione tra sistema nervoso e attività muscolare dell’intestino: i muscoli della parete dell’intero intestino, sia tenue che colon, possono funzionare in maniera eccessiva o troppo pigra creando una funzionalità alterata che causa la sintomatologia dolorosa e l’alterazione dell’attività evacuativa.
La causa del perché non è chiara. Secondo alcuni studiosi l’etiologia sarebbe da ricercare nel sistema nervoso muscolare, secondo altri nell’alterazione della flora batterica intestinale.
Per certo si può affermare che la SII non è causata dallo stress, anche se la sintomatologia può essere accentuata da situazioni stressanti.
Sintomatologia
Chi soffre di SII lamenta dolore addominale, senso di gonfiore e ripienezza, crampi, cambiamenti nell’evacuazione sia verso la diarrea che verso la stitichezza o un alvo alterno. I sintomi possono presentarsi in maniera sfumata o severa e cambiano da persona a persona.Febbre, anemia, sanguinamento rettale e dimagrimento devono orientare verso patologie di carattere organico e non funzionale.
Diagnosi
La diagnosi è di esclusione di patologia più gravi e dopo una raccolta puntuale della storia clinica del paziente ed un accurato esame obiettivo, il medico può completare lo studio con esami radiologici o con una colonscopia.Al fine di una valutazione diagnostica possono essere utili i c.d. Criteri di Roma III
Criteri di Roma III (2006)
Il dolore e/o il discomfort addominale devono ricorrere per 3 gg/mese negli ultimi 3 mesi, con insorgenza dei sintomi da oltre 6 mesi, o più, prima della diagnosi, associati con almeno 2 dei seguenti riscontri:
- Migliorano con la defecazione
- Insorgono in associazione con variazioni dell’alvo
- Compaiono in associazione con variazioni della forma delle feci
- meno di tre evacuazioni a settimana
- più di 3 evacuazioni giornaliere
- feci dure o grumose, spesso difficili da espellere
- feci sfatte, molli, pastose o acquose
- tensione, sforzo, durante l’evacuazione
- urgenza defecatoria (fretta di defecare)
- sensazione di evacuazione incompleta
- emissione di muco bianco (mucorrea) durante l’evacuazione
- senso di pienezza addominale, distensione o gonfiori addominali
Per Discomfort si intende una sensazione di disagio non descritto come dolore.
I pazienti da poter arruolare in lavori di ricerca e nelle sperimentazioni per IBS devono manifestare dolore/discomfort con una frequenza di almeno 2 giorni alla settimana.
Terapia
Una dieta ricca di fibre, soprattutto solubili, può migliorare la stitichezza e anche altre disfunzioni. Comunque una dieta troppo ricca in fibre (frutta e verdura) può da sola provocare diarrea a gas intestinale.Lo stress eccessivo può scatenare o peggiorare i sintomi tipici dell’IBS e altri non propriamente intestinali quali la stanchezza e la spossatezza cronica. Un riposo adeguato e un esercizio fisico periodico aiutano a ridurre lo stress contribuendo così a migliorare anche l’IBS.
Se queste semplici misure fossero insufficienti si possono associare dei farmaci.
Gli antispastici hanno un limitata efficacia a risolvere l’IBS, ma in alcune persone possono alleviare i dolori ed il fastidio addominale, soprattutto quello che insorge dopo i pasti. I farmaci anti diarroici attenuano temporaneamente la diarrea. I lassativi possono risolvere una stitichezza momentanea, ma a lungo andare possono risultare dannosi per il colon. I farmaci antiansia riducono i sintomi in fase acuta ma non guariscono; possono essere prescritti solo per brevi periodi in quanto causano una pericolosa dipendenza.
Va comunque segnalato che non esistono schemi di cura standardizzati per questi disturbi, ma la cura deve essere disegnata dal medico specialista in queste malattie sulle necessità del singolo individuo.
Nuovi farmaci sono in via di sperimentazione e periodicamente vengono immessi sul mercato, ma a causa dei loro importanti effetti collaterali debbono essere usati sotto il diretto controllo dello specialista.
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